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Cignano

Turismo e Storia
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Cingano


Ai lati della statale dei Due Ponti, intono alla chiesa quattrocentesca immersa in un boschetto di tassi sempreverdi, sorge Cingano (39 mt sul livello del mare, a 1,5 Km da Villanova sull’Arda , 28 da Piacenza e 7,5 da Cortemaggiore), collegato con San Pietro in Cerro dalla Strada Asfaltata via Vianova attraverso le fattorie Cavalletto, Casellina, Guarinona e castello Asinelli. Altri poderi di Cingano sono Palazzo Bambano già dei conti Costa, Badia Terza, Badia Boscarelli e Cà Nuova Groppi. La Badia era un antico monastero dei cistercensi che prosciugarono le paludi in cui era immersa la zona (gli scarsi interventi fatti sugli immobili della Badia Boscarelli ne hanno permesso una notevole conservazione).
La gente vuole che il nome del paese derivi dai cigni che come tanti altri uccelli acquatici sostavano un tempo nei laghi e negli acquitrini della zona. I dotti guardano alla desinenza <gnano> e ritengono che significhi <pertinenza> a una persona di nome <Ci> (Ciriaco, Cipriano ecc.) essendo il teritorio di sostrato celtico.


Prima del Mille Cingano fece parte del comitato di Aucia e nel 1014 le rendite dei suoi poderi contribuirono a riedificare la cattedrale di Sant’Antonio di Piacenza per ordine del vescovo Signifredo.
<omissis>
Nel 1530 la Chiesa di Cingano era di patronato dei Rossi, Vacchelli, Lombardi e Bernieri che rinunciarono a questo beneficio nel 1677 favore del duca Rinunzio Farnese, i Farnese diede il feudo a un ramo dei conti Costa, genovesi trapiantati a Piacenza nel XVII sec.


(da Valdarda e Valchero Antologia a cura della Camera di Commercio di Piacenza SPT 1975)

La Chiesa di Cignano


“La Chiesa Parrocchiale è dedicata ai SS. Andrea Apostolo e Bernardino da Siena.
L’edificio attuale risale agli inizi del sec. XIV, come attestano, in mancanza di documenti, alcuni affreschi di originaria ubicazione uno dei quali ben datato 1520; non ha uno stile ben definito per le alterazioni, anche recenti, apportate alla sua struttura. In origine la chiesa era romanica: le aggiunte ed i rifacimenti attuati nel corso dei secoli furono imposti quali necessarie opere di consolidamento dei muri perimetrali e della volta, nonché per conferire maggior spazio all’edificio, troppo angusto anche per un piccolo paese.
Nel 1928 il prevosto Nino Belli dispose per la costruzione di due cappelle laterali allo scopo di imprimere al tempio la forma di croce latina. Due altre cappelle per parte, meno espanse, si affiancarono alle prime negli anni 1950/51 e di quel tempo è pure la facciata in cotto, la quale sostituì l’antecedente che minacciava rovina.


La chiesa potrebbe essere definita un mosaico di stili: barocca all’interno, romanico-moderna all’esterno e con campanile - riedificato nel 1900 - nel quale il romanico si fonde con il gotico; ma essa, d’altronde, non ha pretese artistiche e,a prescindere dalle incongruenze architettoniche, si presenta linda, accogliente ed in buon stato di conservazione per il costante fattivo interessamento dei parroci e della popolazione.
Molto interessanti, all’interno, sono alcune pitture murali : un Ecce Homo nel coro a sinistra - del quale non rimane che il volto e parte del petto - vagamente attribuito alla scuola del Sodoma; una Madonna col Bambino, bella per colore ed espressione, nel pilastro tra le due prime cappelle di sinistra: la data, in parte scalfita, va letta 1520 (die ultimo Augusti) anche perché l’affresco, stilisticamente, è assegnabile al Cinquecento e con molta probabilità è contemporaneo alla chiesa; un S. Antonio Abate, dalla figura veneranda con lunga barba bianca, nel pilastro opposto, opera meno pregevole della precedente ed a quella posteriore: sembra, comunque, di fine secolo XVI.
Lo scrostamento di intonachi ha posto recentemente in luce, nella volta del santuario, altri affreschi : figure d’angeli e fregi che dimostrano come, in origine, la chiesa fosse interamente affrescata.
Chiese e oratori soppressi: Chiesa Parrocchiale vecchia, eretta presumibilmente sulla fine del sec. XII o agli inizi del XIII, trasformata nella chiesa odierna nei primi anni del sec. XVI.

(da “Enciclopedia Diocesana Fidentina” - Vol. II - a cura del Prof. Dario Soresina. Anno 1979)


 
 
 
 
 
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